Discorso insediamento - 1 luglio 2015

Sono entrata nel Club Milano Ovest nel 2008; ringrazio mio marito Paolo, rotariano da anni, che mi ha coinvolto nella frequentazione del club, così che ho potuto rendermi conto dei valori rotariani, non ultimo il senso di amicizia tra i soci, oltre che conoscere le attività e le eccellenze del Milano Ovest. Ringrazio con affettuosa amicizia e riconoscenza due colonne del club, che mi hanno sollecitata a diventare rotariana presentandomi al Milano Ovest, Amalia Ercoli Finzi e Italo Ferrante; ringrazio naturalmente tutti i soci che mi hanno eletto, mi auguro di trascorrere insieme a voi un anno sereno, intenso e proficuo.

Con emozione e orgoglio inizio il mio anno di Presidenza, ricevendo il testimone da Massimo Marconi, che con grande maestria e fecondo impegno ha condotto il suo anno rotariano. A lui, a nome di tutti i Soci, i più vivi e ammirati ringraziamenti.

Mi piace ricordare il motto di quest’anno del presidente internazionale Ravindran: Be a gift to the world Siate dono nel mondo.

Non è il valore materiale di doni che conta, ma piuttosto quanto di noi stessi c’è nel nostro dono. Spetta a noi scegliere se tenere per noi i nostri doni o farne uso per diventare noi stessi a gift to the world. L’invito è di usarli con intelligenza, saggezza e generosità. Questo è il nostro momento, la nostra occasione di essere a gift to the world.

 

  Voglio richiamare, a testimonianza della nostra gloriosa storia che deve essere stimolo per le attività future quanto scritto dal socio del Milano Ovest Giuseppe Origoni, fondatore nel 1978 del club di Milano Porta Vercellina, a chiusura del suo primo biennio di presidenza in quel Club: “il richiamo alla convivenza tra amici sottintende l’umiltà, la quale ha un significato ben preciso: il distintivo rotariano non è un’onoreficenza ma un emblema di dedizione al servizio della comunità umana, agendo con l’esempio della nostra vita di lavoro e con l’apporto di idee costruttive; sottoscrivere un assegno per chi ha le possibilità è più agevole, ma la società non ha bisogno solo di assegni, ma di presenza nel fare” (Ringrazio Andrea Stix e Maria Luisa Origoni che con grande cortesia mi hanno procurato questo testo). Mi pare che ci sia una linea di continuità tra quanto anticipato quasi 40 anni fa dal nostro socio Origoni e l’invito del nostro Presidente internazionale: questo è il Rotary, rinnovamento e tradizione, ma soprattutto rinnovamento nella tradizione.

Mi piace anche sottolineare quanto detto da Tomaso Quattrin e Marco Milanesi a proposito delle linee programmatiche dell’anno che sta per iniziare: Bisogna essere realistici, critici, visionari; ecco forse su questo termine porrei l’accento: visionari può significare proporre cose, anche difficili forse in un primo momento, ma crederci ed avere la ferma volontà di portarle avanti per realizzarle. E’ quanto vorrei cercare di fare in questo anno rotariano.

 

  Linee programmatiche 2015-2016, in continuità rispetto a quanto già programmato ed egregiamente svolto da Massimo Marconi, saranno Condivisione (partecipazione di soci, familiari e amici alle attività), Consapevolezza (conoscenza del Rotary e del Club) e Concretezza (progettualità sostenibile e incisiva sul territorio). Inserisco anche, non come valore aggiunto ma come aspetto fondamentale per il successo del nostro club, l’amicizia, intesa come promozione e sviluppo di occasioni di relazioni amichevoli tra i soci.

 

  Mi soffermo brevemente sul problema dell’effettivo: oggettivamente a questo riguardo il nostro Club negli ultimi anni è molto cambiato, con l’inserimento di giovani desiderosi di partecipare attivamente alla vita del club, impegnandosi sia nella progettualità sia in altri aspetti. Purtroppo abbiamo perso alcuni soci, e dovremo fare in modo che la conservazione dei soci, oltre che l’acquisizione di nuovi, sia una delle nostre priorità. Dovremo focalizzare l’attenzione sui punti di forza del Milano Ovest, organizzare assemblee di club per tenere i soci coinvolti e aggiornati, impegnarli nei progetti, far sentire loro il senso di appartenenza.

Fondamentale è conoscere il Club e i suoi cambiamenti; come già sostenuto da Massimo Marconi nel corso della sua presidenza “il nostro è un Club che più di altri ha saputo rifondare un effettivo di giovani impegnati e desiderosi di fare Rotary (nel giro di pochi anni l’età media è scesa da 63 a 60 anni)”, dando comunque spazio e rilevanza ai momenti di eccellenza che ci sono stati e ci sono nella nostra storia: un club tra tradizione e rinnovamento, che proprio dalla tradizione trova linfa vitale e nuovi spunti per crescere. A questo proposito richiamo una memorabile tavola rotonda sull’effettivo rotariano tenuta nel 2011, presidente Italo Ferrante, con Andrea Bissanti e Victor Ghislandi.

  Alcuni cenni sulla progettualità: anche qui mi richiamo alle parole di Massimo Marconi: “abbiamo le risorse umane per provare a costruire un’attività di servizio incisiva e significativa”.

Partendo da questo propongo continuità, sinergia e rilevanza dei progetti. Come sarà specificato nella mia relazione programmatica continueremo quindi i progetti già intrapresi, aggiungendo la partecipazione ad un’iniziativa del Club di Sondrio per un camp estivo di ragazzi che si svolge in questi primi giorni di luglio; parteciperemo infatti anche alla conviviale interclub (sono compresi anche i club di Bormio Contea e Sedeca) di chiusura del progetto che si terrà il 10 luglio a Villa reale a Monza. Insisteremo sulla sinergia delle risorse dei club del nostro Distretto Metropolitano, con il riferimento alla rilevanza dei progetti perché il Rotary riesca veramente a fare la differenza.

Verificheremo anche la fattibilità del premio Villani e del premio Gavioli, occasioni in cui il Milano Ovest si è distinto per la sua eccellenza. 

  Un avvenimento importante che ci aspetta quest’anno è rappresentato dal sessantesimo anniversario del Milano Ovest, il cui documento costitutivo è del 3 novembre 1955: sono onorata che tale evento capiti nel corso della mia presidenza, onorata e orgogliosa per il Club e per tutti noi. Per festeggiare degnamente tale ricorrenza programmeremo alcuni eventi che coinvolgano energie e disponibilità del Club, ricordando che proprio dal Milano Ovest, sorto come tutti sanno come Rotary Club di Rho e diventato solo nel 1959 Milano Ovest, si sono originati dagli anni sessanta agli anni novanta ben otto club  (il primo è il Magenta, 1961, l’ultimo il Milano Adda Borromeo, 1990). Credo che l’orgoglio per questo successo del Milano Ovest ci possa coinvolgere tutti, e che diventi un valido incentivo per operare ed agire nel nostro sodalizio.

Abbiamo già programmato una conviviale-evento per l’11 novembre 2015, cui saranno invitate le autorità del Distretto, a cominciare dal governatore Quattrin, oltre che i Presidenti dei Club che devono la loro origine al Milano Ovest.

  Ho anche pensato ad un volume dal titolo Milano Ovest 60 anni. 2005-2015. 10 anni di Rotary tra tradizione e rinnovamento. Nel volume saranno trattati, oltre che una breve sintesi sulla storia del Club redatta da Bissanti, Ghislandi e Sarasso, argomenti vari della vita del Club in questi ultimi dieci anni, con la partecipazione di diversi soci,in particolare i Presidenti che in questo periodo hanno retto il Club. Con commozione vi comunico che il nostro socio fondatore Gino Romeo tramite la moglie Vilma ha voluto contribuire con uno scritto sui suoi 60 anni nel Rotary.

  Espongo solo alcuni temi conduttori del mio anno rotariano:

cultura del cibo e cultura (nutrizione e temi legati all’Expo)

cultura (relazioni, partecipazioni a mostre, gite culturali.

Ringrazio i membri del mio Consiglio e i Presidenti delle commissioni per il sostegno e le competenze che mi daranno in quest’anno rotariano, ringrazio tutti voi per la fiducia che avete riposto in me, e per la vicinanza di intenti che ci accomunano.

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